L’altro giorno al cellulare rispondo a un numero sconosciuto. Ricevo molte telefonate di solito però sono persone ormai note. Sebbene sembrasse familiare anche la voce all’altro capo mi era inizialmente sconosciuta.
... e ama tracciare segni ovunque vi siano spazi sufficienti a esprimere la propria fantasia.
Beato per alcuni, santo per altri, leggenda per molti, cosa volete che vi dica? Sono trascorsi diversi secoli e trovare un qualsiasi straccio di documento anche solo dopo pochi mesi può costituire ancora oggi un problema. Chiedete a coloro che, pur avendo già pagato una qualunque tassa, vengono chiamati a provarlo senza riuscirvi. Di secoli ne sono passati otto però il furore di quella tempesta agita ancora l'animo mio. È la mia versione, quindi se vorrete, accoglietela cum grano salis.
Introduzione
"«Mi macero nei digiuni / E razioni d’insulti mi sorbisco / Vestito d’un saccaggio / Per loro sono un pagliaccio /... Ma io sono davanti a te Signore / Una preghiera nell’ora favorita». Alle cinque del mattino - notte fredda senza luci sull’isola di San Giulio - le monache benedettine del convento di clausura Mater Ecclesiae, in piedi da un’ora, cantano i salmi cercando sempre d’accordare la voce al cuore, come vuole la Regola."
Penso che le parole siano le pinze di cui ci serviamo per afferrare gli oggetti, le persone, i sentimenti e qualunque altra idea di cui necessitiamo per dare un senso alla nostra socialità. Fra le diverse modalità comunicative, quella verbale necessita appunto di parole. Da un magico insieme di vocali e consonanti fuoriescono trenini di parole indirizzate all'orecchio dell'ascoltatore o all'occhio del lettore.