Torino, 23 aprile 1902. Lungi da me velleità artistiche, oggi parlerò soltanto d’amore.
Da diverso tempo tengo un diario in cui riporto pensieri che voglio serbare, descrizione di momenti degni di essere ricordati, sogni che faccio a occhi aperti… Quando mi decido a scrivere oltre al luogo e alla...
Siamo a novembre, comincia a fare freddo, il paesaggio intorno a noi si copre di grigio. Festeggiamo le ricorrenza di tutti i Santi, ricordiamo i nostri cari defunti.
L’altro giorno al cellulare rispondo a un numero sconosciuto. Ricevo molte telefonate di solito però sono persone ormai note. Sebbene sembrasse familiare anche la voce all’altro capo mi era inizialmente sconosciuta.
Salgo sul treno, mi siedo, mi guardo intorno mentre il treno parte.
Pacchi colorati, più o meno grandi, alcuni voluminosi con fiocchi sgargianti e vistosi, altri più piccoli e non meno appariscenti, ordinazioni in pasticceria, frasi spiritose sui bigliettini, telefonate di auguri condite pure con sciocchezze affettuose. Mi è sempre piaciuto compiere gli anni e festeggiarli.