In via Fatebenefratelli numero 28, fino a qualche mese fa, venivo solo per dormire. Uscivo da casa, per andare al lavoro, molto presto e tornavo sempre dopo il tramonto. Sia con l'ora solare sia con quella legale.
Sta arrivando la primavera. Proprio dietro casa mia ci sono diversi alberi e, proveniente da lì, ieri sera dalla finestra ho sentito, per la prima volta quest'anno, il canto degli uccelli.
Introduzione
"«Mi macero nei digiuni / E razioni d’insulti mi sorbisco / Vestito d’un saccaggio / Per loro sono un pagliaccio /... Ma io sono davanti a te Signore / Una preghiera nell’ora favorita». Alle cinque del mattino - notte fredda senza luci sull’isola di San Giulio - le monache benedettine del convento di clausura Mater Ecclesiae, in piedi da un’ora, cantano i salmi cercando sempre d’accordare la voce al cuore, come vuole la Regola."
Se vivete a Torino, o ci siete passati per qualche altro motivo, magari per visitare la città che non si ferma mai come pubblicizzava la réclame per le Olimpiadi invernali del 2006, probabilmente vi sarà capitato di leggere questa frase o una sua alternativa in italiano: il SS. Gesù sta arrivando, traduzione nella quale – chissà per quale ragione – non trova spazio il molto presto.
Quando uno sconosciuto lascia questo mondo materiale a essere in lutto sono i familiari e gli eventuali amici che lo conoscevano, quando muore un filosofo dovrebbe essere l’intera umanità a soffrirne la perdita ma così non è. Mi piace ricordare John Jamieson Carswell Smart, deceduto lo scorso 6 ottobre, che ha teorizzato un’etica comportamentale basata sul cosiddetto utilitarismo degli atti in grado di dare una risposta plausibile alla natura dei memi.